L'Oratorio di Santa Maria Prima

L'oratorio di un comune è un luogo di culto utilizzato per servizi religiosi, preghiere o altre attività religiose e comunitarie.

Immagine principale

Descrizione

Nell’anno 1824 i signori Pagliari, nobili e abbienti commessaggesi, commissionarono all’architetto Giuseppe Cantoni, di Mantova, la costruzione di un oratorio di famiglia. Stabilirono di costruirlo in un loro podere, fuori dell’abitato, lungo l’argine sinistro del “fiume Commessaggio”, non molto lontano dal luogo in cui, alcuni anni prima, era stata demolita la chiesa più antica del paese, che recava l’antichissimo titolo di “Santa Maria in ripa d’Adda”. La nuova chiesetta fu dedicata alla “Beata Vergine delle Grazie”, ma la sua denominazione popolare è di “Santa Maria Prima”.
La costruzione è in stile neoclassico e in essa il Cantoni rivela tutta la sua abilità artistica, maturata attraverso studi approfonditi sull’arte classica. L’interno dell’edificio è diviso in due ambienti: la Chiesa, di forma circolare, e la sala-sagrestia, rettangolare.
Nella Chiesa si distinguono la nicchia centrale dell’altare, le quattro porte laterali, le finestre a mezzaluna e la cupola. Al centro dell’ancona, è racchiuso il simulacro della B.M.V. delle Grazie che sorregge il Cristo Bambino in atto benedicente.
Durante i lavori di restauro e di pulitura dell’edificio, emerse evidente lo stato di degrado in cui versava il dipinto, ma sorprese soprattutto il fatto che una pellicola di tempera, ormai annerita, si staccava dalla parete con estrema facilità, lasciando intravedere i colori “freschi e vivaci” di un’immagine più antica. Alcune visibili suture d’intonaco ai lati del dipinto e alcune tracce di salnitro, inspiegabili a quell’altezza e in quei muri sanissimi, convinsero che l’immagine fosse stata portata qui da un altro luogo, incastonata nel muro e ridipinta.
E’ probabile che questa sia l’unica testimonianza della vecchia chiesetta: un’immagine cara ai fedeli, che si preferì salvare dalla distruzione, trasportandola nel nuovo oratorio. Dai Pagliari, la proprietà della chiesetta passò a un’altra nobile famiglia commessaggese, quella dei Grandi.
L’ultima discendente, la sig.ra Luigia Pietra Grandi, vedova Locatelli, la lasciò in eredità alla parrocchia di Commessaggio.

Modalità di accesso:

L'accesso è consentito a piedi e con veicolo tramite strada asfaltata

Indirizzo

Contatti

  • Email: segreteria@comune.commessaggio.mn.it

Pagina aggiornata il 17/10/2024